Alcune riflessioni di traduttologia

Quella della traduzione è una realtà con cui si trova confrontata ogni entità plurilingue. E la Svizzera, con tre lingue ufficiali e quattro lingue nazionali, è sicuramente campionessa in materia. Tuttavia, il mestiere del traduttore continua a essere mal conosciuto e poco considerato.

30.09.2020 - Dorothée Ecklin

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Ritratto di Dorothée Ecklin
Dorothée Ecklin descrive le sfaccettature della traduzione. Foto: TAF

Tradurre e contestualizzare

La traduzione consiste nel leggere un testo in una lingua (detta «lingua di partenza»), nell’estrarne il senso facendo astrazione dalla forma e nell’esprimerlo poi in un’altra lingua («lingua di arrivo»). Si tratta dunque di un processo d’interpretazione che implica un’equivalenza di significato tra il testo di partenza e il testo di arrivo. In questo senso si distinguono diversi gradi di equivalenza, che vanno da una traduzione letterale a una traduzione completamente libera, con diversi gradi intermedi di fedeltà alla lettera o allo spirito del testo originale. L’approccio che il traduttore deve adottare è dettato dal contesto nel quale si inserisce il suo mandato: tradurre un articolo scientifico per una rivista specializzata, una comunicazione interna riguardante la prossima festa aziendale o uno slogan pubblicitario per una marca europea di dentifrici richiede tecniche e competenze diverse a seconda del caso. Nel caso dei testi tecnici, per esempio, oltre a conoscere a fondo la tematica trattata e a dover svolgere talvolta approfondite ricerche, il traduttore deve essere molto preciso e particolarmente attento in fase di trascrizione, e quindi sceglierà di privilegiare una traduzione letterale sacrificando in parte lo stile. Al contrario, quando traduce testi di carattere generale destinati al grande pubblico, il margine di manovra che ha a disposizione per rimodellare il messaggio del testo di partenza è senz’altro più ampio.

Tradurre significa scegliere

Si sente spesso dire che tradurre significa tradire l’autore del testo di partenza. Il traduttore, però, deve innanzitutto evitare di tradire il destinatario del testo di arrivo. Perché, come ben sappiamo, una traduzione letterale è difficile da leggere e poco chiara. Ed è a questo punto che entra in gioco la libertà di scelta del traduttore, la sua coscienza, i suoi gusti. Fintanto che rimarrà opera dell’uomo, ogni traduzione sarà quindi caratterizzata da scelte stilistiche, lessicali e sintattiche  puramente soggettive, che sono il risultato della personalità, del percorso e della sensibilità di chi la esegue. Da qui le difficoltà che si incontrano anche nel giudicare una traduzione. Perché il revisore – di solito traduttore a sua volta – deve saper rispettare la componente personale della traduzione e distinguerla da quegli aspetti oggettivi che ha il dovere di verificare (restituzione del senso, completezza della traduzione, appropriatezza della terminologia, correttezza grammaticale e ortografica, corrispondenza tra registro utilizzato e destinatari ecc.). Ed è, questa, un’arte sottile e impegnativa quanto quella della traduzione.

«La traduzione offre uno sguardo complementare che aiuta a comprendere il senso originario del testo.»

Dorothée Ecklin

Utilità della traduzione

Occorre infine sottolineare l’utilità della traduzione come strumento generale di controllo della qualità di un documento. Difatti, un traduttore che svolge correttamente il suo lavoro procede anzitutto a un’analisi approfondita e dettagliata che gli permette di scovare eventuali errori, incoerenze, contraddizioni e passaggi confusi presenti nel testo di partenza. Inoltre, la lingua obbliga a volte il traduttore a osservare il testo da un punto di vista differente per poter restituire lo stesso contenuto (passaggio da una forma negativa a una affermativa, da una forma passiva a una attiva ecc.), offrendo così uno sguardo complementare che aiuta a comprendere il senso originario del testo. Ciò nonostante, sulla traduzione grava una sorta di condanna, che porta spesso a considerarla soltanto come un peso, tanto in termini di tempo quanto in termini di costi, e come l’ultima tappa, marginale, dell’intero processo di pianificazione di un progetto. Al contrario, in un contesto istituzionale plurilingue, la traduzione dovrebbe ricoprire un ruolo di maggiore rilievo e diventare un elemento costitutivo delle riflessioni e delle evoluzioni.

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