Comunicato stampa relativo alla sentenza A-4619/2021, A-4705/2021, A-4723/2021, A-5017/2021
Confermato il licenziamento dei soldati delle forze speciali
Il Tribunale amministrativo federale conferma il licenziamento di quattro soldati del Comando forze speciali che hanno rifiutato il vaccino Covid 19.
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Nell'autunno del 2021, il Comando Operazioni ha prosciolto i rapporti di lavoro di quattro soldati professionisti appartenenti al Distaccamento speciale della polizia militare e al Distaccamento dell’esplorazione dell'Esercito 10 in ragione del loro rifiuto del vaccino contro il Covid-19.
La missione delle forze speciali è quella di svolgere operazioni in Svizzera e all'estero in situazioni di pericolo estremo e con un alto grado di difficoltà. In particolare, devono essere in grado di acquisire informazioni sulla sicurezza della Svizzera e di rimpatriare cittadini svizzeri e personale diplomatico che si trovano in una zona di guerra o di conflitto armato. Il contratto di lavoro del personale militare interessato specifica, in particolare, che i dipendenti devono essere pronti in ogni momento a partecipare a tali missioni.
Per legge, al fine di garantire la loro disponibilità immediata, i membri delle forze speciali devono conformarsi alle direttive del medico in capo dell'esercito. Il concetto di vaccinazione è progettato per prevenire le malattie trasmissibili all'interno dell'esercito o tra l'esercito e la popolazione civile. Gli eventuali effetti collaterali indesiderati sono controbilanciati dall'interesse pubblico alla garanzia che le forze speciali possano preservare la sicurezza della Svizzera e dei suoi cittadini in tempi brevi. Di conseguenza, la Corte ritiene che i diritti fondamentali invocati dai ricorrenti non siano stati violati.
Rifiutando di sottoporsi alla vaccinazione senza validi motivi medicali, i quattro soldati si sono deliberatamente messi in condizione di non poter più adempiere ai loro obblighi professionali, per cui il loro licenziamento è confermato e i ricorsi respinti.
Queste sentenze possono essere impugnate dinanzi al Tribunale Federale.
Contatto
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Rocco Maglio
Addetto stampa