Comunicato stampa relativo alla sentenza B-261/2020

Confisca di averi legati al clan Duvalier

Il Tribunale amministrativo federale accoglie l’azione di confisca di valori patrimoniali proposta dal Dipartimento federale delle finanze nei confronti di una società legata ad un ex ministro di Haiti in carica durante la presidenza di Jean-Claude Duvalier. Gli averi in questione ammontano a più di 4 milioni di franchi.

15.05.2024

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 La società non è stata in grado di dimostrare la provenienza lecita degli averi. (Immagine: Keystone)
La società non è stata in grado di dimostrare la provenienza lecita degli averi. (Immagine: Keystone)

All’epoca del suo mandato, l’ex presidente della Repubblica di Haiti Jean-Claude Duvalier e il suo entourage, avevano depositato in Svizzera parte dei loro beni. Nel 2010 una banca aveva identificato una relazione bancaria intestata ad una società il cui avente diritto economico era Frantz Merceron, ministro dell’economia, delle finanze e dell’industria della Repubblica di Haiti dal luglio 1982 al dicembre 1985, ossia sotto la presidenza di Jean-Claude Duvalier. Il conto è stato bloccato dal Consiglio federale il 10 ottobre 2012 fino alla crescita in giudicato di una decisione sulla confisca di questi averi. Tale blocco è stato confermato dal Tribunale amministrativo federale (TAF) e dal Tribunale federale.

Valori patrimoniali di provenienza presuntivamente illecita
La procedura di confisca nei confronti della società intestataria del conto era stata avviata nel 2020 dal Dipartimento federale delle finanze, in virtù della legge federale concernente il blocco e la restituzione dei valori patrimoniali di provenienza illecita di persone politicamente esposte all’estero. Nell’esaminare i presupposti legali della confisca, il TAF considera in particolare che la provenienza illecita dei valori patrimoniali può essere presunta.

Tale presunzione si basa sull’incremento esorbitante del patrimonio dei coniugi Merceron, agevolato dalla carica pubblica di ministro, esercitata dal marito e dal livello di corruzione notoriamente elevato della Repubblica di Haiti e del ministro stesso durante il mandato di quest’ultimo. Inoltre, secondo il TAF, la società non è stata in grado di inficiare la presunzione dimostrando la provenienza lecita degli averi in questione. Il tribunale accoglie dunque l’azione e ordina la confisca dei valori patrimoniali depositati sul conto della società intestataria. Gli averi in questione ammontano a più di 4 milioni di franchi.

La sentenza può essere impugnata dinanzi al Tribunale federale.

Contatto

Rocco Maglio
Rocco Maglio

Addetto stampa

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