Presa di posizione del Tribunale Amministrativo Federale sul resoconto della trasmissione “Temps présent”

Nell’ambito della trasmissione “Temps présent” della RTS andata in onda il 21 novembre 2024, è stato rimproverato a delle giudici e dei giudici di negare sistematicamente l'accesso alla giustizia ai richiedenti l’asilo, chiedendo agli stessi il pagamento di un anticipo sulle spese processuali. Il Tribunale si distanzia da questo resoconto.

06.12.2024

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Immagine: TAF
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La trasmissione, intitolata “Mon juge est-il partisan?”, ha trattato il tema dell'influenza dell’appartenenza politica dei giudici sulle decisioni giudiziarie. In tale ambito, sono stati mossi dei rimproveri a delle giudici e dei giudici del Tribunale amministrativo federale. In particolare, è stato insinuato che essi chiedano deliberatamente e sistematicamente il pagamento di un anticipo sulle presumibili spese processuali ai richiedenti l’asilo alfine di rendere più difficile o di negare a questi ultimi l’accesso alla giustizia. Questa affermazione non ha alcun fondamento. Le giudici ed i giudici del Tribunale amministrativo federale agiscono nell'ambito del loro mandato e nel rispetto dell'indipendenza giudiziaria.

Gli anticipi sulle spese sono previsti dalla legge 
La richiesta di un anticipo spese non si fonda su considerazioni politiche, ma si basa su disposizioni di legge (art. 63 capoverso 4 della legge federale sulla procedura amministrativa). In caso di richiesta di assistenza giudiziaria gratuita, può essere richiesto il pagamento di un anticipo sulle spese ad una parte indigente solo se è stato accertato che il suo ricorso non ha probabilità di successo (art. 65 capoverso 1 della legge federale sulla procedura amministrativa). Gli anticipi sulle presumibili spese processuali non vengono quindi richiesti - come sottintende l’emissione - senza un motivo oggettivo e con l’intento di negare a priori l'accesso alla giustizia agli interessati o addirittura di impedire la pronuncia di sentenze favorevoli agli stessi. Le giudici ed i giudici applicano semplicemente la legge. 

Indipendenza delle giudici e dei giudici
L'indipendenza dei giudici è un principio fondamentale e imprescindibile dello Stato di diritto e costituisce non solo un diritto, ma anche un dovere per ogni giudice. Non è consentita alcuna influenza politica. Le giudici ed i giudici del Tribunale amministrativo federale ne sono consapevoli e preservano la propria indipendenza. 

Inoltre, le cause sono generalmente decise da un collegio di tre o cinque giudici. Il Tribunale amministrativo federale dispone di un sistema automatizzato per l’attribuzione delle cause e la costituzione dei collegi giudicanti che è conforme al diritto internazionale e alla Costituzione nonché pure adeguato (cfr. comunicato stampa del 17 maggio 2023). L'appartenenza politica delle giudici e dei giudici non viene volutamente presa in considerazione nella costituzione dei collegi giudicanti, poiché nella loro attività giudiziaria le giudici ed i giudici sono indipendenti, sottostanno al solo diritto (art. 191c Cost.) e non sono dei rappresentanti di alcun partito.

Il Tribunale amministrativo federale sostiene le sue giudici ed i suoi giudici
Il Tribunale amministrativo federale si rammarica di non essersi potuto pronunciare direttamente sulle affermazioni rese nei confronti del Tribunale amministrativo federale durante la trasmissione messa in onda dalla televisione svizzero-francese RTS. Si rammarica inoltre di eventuali malintesi che potrebbero essere sorti nell’opinione pubblica. Il Tribunale amministrativo federale sostiene le sue giudici ed i suoi giudici, indipendentemente dalla loro appartenenza politica.

Contatto

Artur Zazo

Responsabile della comunicazione