Comunicato stampa relativo alla sentenza A-1706/2023
Requisiti non soddisfatti per la centrale di riserva di Birr
Il Consiglio federale non era legittimato a emanare l’ordinanza sull’esercizio della centrale elettrica di riserva di Birr. Questo il verdetto del Tribunale amministrativo federale.
A giudizio del Consiglio federale, nel mese di febbraio 2022 stava crescendo il rischio che la Svizzera a fine inverno 2022 e nella primavera 2023 non potesse importare quantitativi sufficienti di energia elettrica. Per garantire l’approvvigionamento elettrico anche in situazioni straordinarie, aveva deciso di costituire una cosiddetta riserva invernale. La costituzione della riserva prevedeva in particolare la messa a disposizione di una centrale di riserva temporanea nel Comune di Birr, nel Cantone di Argovia.
Ricorso di un’abitante
Il Consiglio federale si era fondato sulla legge sull’approvvigionamento del Paese, che gli consente, in caso di grave penuria, di intervenire adottando misure di intervento economico temporanee. Lo scopo di tali misure consiste nel garantire l’approvvigionamento in beni e servizi d’importanza vitale. Nel dicembre 2022 il Consiglio federale ha adottato l’ordinanza sull’esercizio di centrali elettriche temporanee e gruppi elettrogeni d’emergenza in presenza di penuria già sopraggiunta o imminente. In virtù di tale ordinanza, a fine dicembre 2022 il Dipartimento dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha concesso alla centrale elettrica di riserva di Birr l’autorizzazione d’esercizio, valida fino al 31 maggio 2023. Un’abitante del Comune ha fatto dapprima opposizione all’autorizzazione e in seguito ha interposto ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF). Secondo la ricorrente, nell’inverno 2022/2023 non sussisteva alcuna situazione di grave penuria nell’approvvigionamento di energia elettrica. Per questo motivo, l’ordinanza non avrebbe dovuto essere adottata, e non avrebbe nemmeno dovuto essere rilasciata l’autorizzazione d’esercizio.
Nessuna grave situazione di penuria
Nella sua sentenza il TAF constata che il Consiglio federale è di principio legittimato ad adottare misure di intervento economico per garantire l’approvvigionamento di energia elettrica. Tuttavia, il Consiglio federale non può prendere tale decisione liberamente. Deve invece esercitare con diligenza l’ampio margine di manovra di cui dispone; le misure di intervento economiche devono ispirarsi allo scopo della legge e rispettare i principi fondamentali della Costituzione federale.
Il TAF ha in seguito esaminato se nell’inverno 2022/2023 sussistesse una situazione di grave penuria. Il DATEC, Dipartimento competente, non è riuscito a spiegare su quali ipotesi si è basato il Consiglio federale per ammettere l’esistenza di una situazione di grave penuria nel settore dell’approvvigionamento elettrico. Pertanto, secondo il TAF non è possibile considerare realizzata una tale situazione. Pertanto, non sussisteva la condizione prevista dalla legge per l’esercizio della centrale elettrica di riserva di Birr. Il TAF sottolinea inoltre che le misure di intervento economico devono essere proporzionali. A tal fine è necessaria una ponderazione degli interessi coinvolti. Anche sotto questo aspetto, tuttavia, non è dato vedere quali altre misure d’intervento siano state considerate, in particolare nell’ottica dell’impatto ambientale della centrale elettrica di riserva di Birr. Date queste premesse, il TAF accoglie il ricorso e constata che l’autorizzazione d’esercizio concessa alla centrale di Birr non era conforme alla legge.
Questa sentenza è definitiva e non può essere impugnata dinanzi al Tribunale federale.
Contatto
Rocco Maglio
Addetto stampa