200 libri l’anno

Rahel Schöb, cancelliera della Corte III, è appassionata di letteratura. Leggere è parte integrante delle sue giornate. Pensate che ha letto il romanzo «Orgoglio e pregiudizio» di Jane Austen oltre dieci volte.

13.11.2024 - Lukas Würmli

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Rahel Schöb con un libro.
«Per me leggere significa ristorare la mente. Mi permette di dimenticare il mondo professionale e di immergermi in un’altra realtà». Rahel Schöb legge in media quattro libri a settimana. (foto: Lukas Würmli)

«Leggo al mattino, appena mi sveglio, nelle pause, a mezzogiorno, in treno e soprattutto nelle vacanze o alla sera prima di addormentarmi». Rahel Schöb, 30 anni, legge molto, anzi moltissimo. Ha perfino scaricato un’app in cui tiene una statistica delle sue letture e ha creato una sorta di biblioteca digitale. Nel 2023 ha registrato 205 titoli. «Leggo però molto in fretta», aggiunge quasi scusandosi. Non appena comincia a raccontare del suo universo letterario, appare evidente perché si immerge tanto volentieri nella lettura: «Per me leggere significa ristorare la mente. Mi permette di dimenticare il mondo professionale e di immergermi in un’altra realtà.

Rahel non ha un genere preferito. Di solito sceglie il libro in base all’umore: «Ci sono giorni in cui ho voglia di un racconto fantasy, il giorno successivo preferisco una commedia romantica e poi magari un bel giallo», ci spiega la cancelliera, sicuramente anche perché sa che può cambiare il registro di lettura in media meno di una volta ogni due giorni. 

Il sogno di diventare bibliotecaria
La passione per la lettura di Rahel Schöb nasce molti anni fa, con i romanzi di Harry Potter. Leggeva le avventure del giovane mago di Hogwarts con il nonno: «Ci leggevamo sempre un capitolo ad alta voce. Io leggevo la prima pagina, lui il resto». Da quel momento i libri hanno accompagnato Rahel lungo tutta la sua crescita personale. La selezione di opere e di lingue è aumentata nel tempo proprio come il desiderio di diventare bibliotecaria, finché negli anni del liceo Rahel non scopre la giurisprudenza, una materia che obbliga a leggere molto. Nello stesso periodo legge per la prima volta anche il romanzo di Jane Austen «Orgoglio e pregiudizio» del quale si innamora immediatamente soprattutto per lo stile della scrittrice: «Questo romanzo è diventato il mio porto sicuro in molte situazioni che la vita mi posto davanti», racconta. Lo ha letto oltre dieci volte e di sicuro lo leggerà ancora.

«A volte i romanzi di altri giuristi mi inducono a riflettere su determinate questioni morali o sull’evoluzione del diritto.»

Rahel Schöb

Un consiglio di lettura: Ferdinand von Schirach
In qualità di cancelliera, Rahel, originaria della Svizzera orientale, ha dovuto sviluppare anche un proprio stile di scrittura: «Per me è importante che le mie sentenze abbiano uno stile scorrevole e identificabile», spiega. Non ritiene tuttavia di farsi influenzare dalla lettura: «Scrivo sentenze, non romanzi. Il mio stile è caratterizzato soprattutto dalla bibliografia giuridica che ho letto durante gli studi o per lavoro». In singoli casi ammette che i romanzi scritti da altri giuristi possano averla influenzata ma piuttosto nel senso che l’hanno indotta a riflettere su determinate questioni morali o sull’evoluzione del diritto. Ne sono un esempio le opere di Ferdinand von Schirach, avvocato e scrittore di Berlino. 

Rahel esclude di diventare autrice a sua volta: «Più leggo e meno ho voglia di scrivere». Quando vede quanta letteratura viene prodotta, quante storie e quanti formati diversi sono stati inventati, si chiede se potrebbe effettivamente dare un contributo e proporre qualcosa di davvero innovativo. Questa topolina di biblioteca è quindi felice che esistano altre persone creative che le mettono a disposizione materiale nuovo. Del resto, gliene servirà molto anche nei prossimi anni.

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