Come nasce una sentenza

Il giudice David Aschmann ha ripercorso per i collaboratori del Segretariato generale l’intero iter di una sentenza, dall’entrata in materia alla pubblicazione.

06.02.2025 - Katharina Zürcher

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Il giudice David Aschmann e la segretaria generale Sara Szabo
Il giudice David Aschmann e la segretaria generale Sara Szabo all’evento informativo. (Immagine: Artur Zazo)

«Senza il Segretariato generale non potremmo svolgere il nostro lavoro giurisprudenziale nemmeno per un quarto d’ora», ha dichiarato David Aschmann. All’evento informativo rivolto ai collaboratori del Segretariato generale il giudice della Corte II ha entusiasmato i partecipanti con una relazione piacevole e piena di umore dal titolo «Come nasce una sentenza – Così lavorano le corti». Sulla base di un esempio concreto ha illustrato l’iter di una sentenza del TAF, dall’entrata in materia alla pubblicazione, mostrando il ruolo giocato lungo il percorso dal Segretariato generale, settore Finanze e Cancelleria centrale in testa. 

«Le sentenze devono essere tempestive, comprensibili, accessibili ed eque.»

David Aschmann, Bundesverwaltungsrichter

Un biglietto da visita per il pubblico
Nella sua presentazione contrappuntata da esempi e aneddoti non sono mancate anche riflessioni di fondo, per esempio sul tema dell’equità. «Le sentenze devono essere tempestive, comprensibili, accessibili ed eque», ha affermato David Aschmann. Esperto in diritto della proprietà intellettuale, il giudice ha anche illustrato in maniera comprensibile le garanzie procedurali previste dalla legge e i molteplici impatti reali delle sentenze del TAF. «Tutto questo è importante ai fini dell’accettazione delle sentenze e quindi della pace del diritto.» E, dal momento che chi appartiene alla magistratura siede in un palazzo di vetro, bisogna esserne consapevoli: «Ognuno di noi è un biglietto da visita per il Tribunale amministrativo federale agli occhi del pubblico».

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