La comunicazione è sempre più importante

Monique Schnell Luchsinger è una dei tanti cancellieri del TAF iscritti all’Accademia dei giudici di Lucerna per seguire il ciclo di studi sul potere giudiziario, talvolta fonte di vere e proprie illuminazioni.

15.08.2024 - Katharina Zürcher

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Monique Schnell Luchsinger intenta alla redazione su una scrivania colma di testi giuridici.
Nel CAS sul potere giudiziario la cancelliera di pool Monique Schnell Luchsinger si interessa anche ai diversi ruoli in tribunale. (Foto: Lukas Würmli)

Monique Schnell, cosa l’ha spinta ad iscriversi al ciclo di studi sul potere giudiziario?
Dopo quasi dieci anni al Tribunale amministrativo federale era giunto il momento di interessarmi all’attività giudiziaria nel complesso. In questi anni sono stata sempre assorta nel lavoro e presa dalla produttività, ma col passare del tempo ho sentito il bisogno di saperne di più. Di sicuro seguire un ciclo di studi oltre a un tasso di lavoro al 90% non è una passeggiata, ma è anche gratificante. Trovo particolarmente interessante approfondire le conoscenze sui diversi ruoli svolti all’interno del tribunale e sui diversi stili di conduzione.

Adesso che è arrivata a metà degli studi, che idea se ne è fatta?
Il corso è suddiviso in due parti, comprendenti ognuna tre moduli di due giorni e mezzo ciascuno. Il primo modulo trattava argomenti come l’indipendenza dei giudici, la collaborazione fra giudici e cancellieri e la gestione del tribunale. Il secondo era incentrato sulla comunicazione, che diventa sempre più importante anche nell’ambito giudiziario. E il terzo metteva a raffronto le analogie e le differenze della disciplina della prova nelle procedure dinanzi ai tribunali civili, penali e amministrativi. Ho trovato molto interessante stabilire i nessi e discutere sulla visione d’insieme con il moderatore del corso e con gli altri partecipanti.

«Dobbiamo badare agli ostacoli digitali e salvaguardare la prossimità della giustizia con la gente.»

Monique Schnell Luchsinger

Qual è il bagaglio professionale dei partecipanti e dei docenti?
Il corso in tedesco conta 32 partecipanti. Alcuni sono cancellieri come me, altri occupano posti nell’amministrazione o svolgono la funzione di giudice in tribunali piccoli o medi. Lo scambio di vedute con loro è interessantissimo poiché i tribunali civili sono confrontati a sfide in parte molto diverse rispetto a quelle dei tribunali delle assicurazioni sociali e dei tribunali amministrativi in genere. Fra i docenti figurano giudici federali, professori, giudici cantonali, procuratori pubblici ancora in carica o meno, persone provenienti da studi legali o giudici supplenti. Vi sono anche docenti che non sono giuristi, fra cui due attrici, economisti e psicologi. Insegnano tutti con passione e ci trasmettono tante conoscenze ad ogni incontro. 

Qual è la cosa più importante che ha imparato durante la prima metà dei corsi e che applica nel suo lavoro quotidiano?
Ho avuto un paio d’illuminazioni, ad esempio riguardo ai processi decisionali. Abbiamo fatto un esercizio in cui dovevamo esprimere verbalmente la presa di decisione e grazie al quale mi sono resa conto di quanto sia importante la comunicazione orale diretta. Ciò vale sia per la procedura di circolazione che per il lavoro quotidiano, perché nonostante la digitalizzazione non si può fare tutto per iscritto. Molte cose si fanno in maniera informale e incidentalmente, e ciò viene meno se si collabora solo a distanza. Per cui è necessario avere date di riunione fisse e giorni di presenza comuni.

A suo avviso, quali opportunità e quali sfide comporta la digitalizzazione?
La sfida consiste nel metterla al servizio della società. Io mi auguro che semplifichi e alleggerisca il lavoro. Avere la possibilità di trasmettere gli atti elettronicamente va a vantaggio del pubblico. Ma dobbiamo badare agli ostacoli digitali e salvaguardare la prossimità della giustizia con la gente. Mi sorprende sempre vedere quante persone si rivolgono al tribunale con una lettera manoscritta e senza un rappresentante legale. È un indice della fiducia riposta nella giustizia e non dobbiamo metterlo a repentaglio avventatamente.

Monique Schnell Luchsinger

Monique Schnell Luchsinger lavora al TAF da circa dieci anni. Dopo otto anni presso la Corte I, lavora da quasi due anni come cancelliera di pool presso la Corte III. Ecco ciò che apprezza in particolare: «Ci si può fare un’idea dei nuovi rami del diritto e imparare a conoscere le Corti e le loro diverse procedure dall’interno.» La cancelliera oriunda di Zurigo ha studiato all’università di Zurigo e ha iniziato la sua carriera giuridica in quanto uditrice presso il Tribunale distrettuale di Zurigo. Dopo avere conseguito il brevetto di avvocato, ha lavorato come cancelliera presso il Tribunale distrettuale di Zurigo e il Tribunale delle assicurazioni sociali di Winterthur. In seguito, in quanto esperta fiscale diplomata ha esercitato presso l’Ufficio delle imposte di Zurigo e presso fiduciarie e studi legali commerciali, prima di entrare in funzione al TAF come cancelliera nel 2014.

CAS potere giudiziario
Il ciclo di studi «potere giudiziario» dell’Università di Lucerna esiste dal 2011. Dura due anni e comprende sei moduli. Dopo i primi tre moduli, dedicati all’organizzazione, alla comunicazione e alla disciplina della prova, è previsto un esame scritto. I tre moduli successivi vertono sul trattamento delle controversie, sul rapporto fra il tribunale e il pubblico, nonché sulle questioni finanziarie. Al termine del corso, impartito in tedesco e in francese, i partecipanti scrivono una tesi. Lo scopo del corso è quello di offrire una formazione specifica per l’attività giudiziaria, poiché, come menzionato nel descrittivo, «l’attività giudiziaria diventerà sempre più impegnativa». Il prossimo ciclo di studi inizierà nel 2025.

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